Canone Rai nella bolletta della luce. Firma per chiedere di abolirlo
(Altroconsumo)

 

Il canone Rai passerà dagli attuali 113,50 a 100 euro e lo si pagherà assieme alla bolletta della luce. È quello che prevede la legge di stabilità in esame al Parlamento. Una misura più orientata a fare cassa che a garantire una tv rispettosa dei diritti dei telespettatori. Firma anche tu per chiederne l'abolizione.

 

Il Governo ha presentato la legge di stabilità e ha mantenuto il suo intento di arginare l'evasione del canone Rai. La tassa si pagherà nella bolletta della luce e passerà nel 2016 da 113,50 a 100 euro e, nel 2017, a 95 euro. Volenti o nolenti, gli intestatari di un'utenza domestica di energia elettrica potrebbero trovarsi una voce in più (quella relativa alla tassa sulla tv) in bolletta. Una manovra sicuramente discutibile.

Si rischia di generare confusione

Come prima cosa, pensare di far ricadere il pagamento su tutti gliintestatari di un contratto di energia elettrica è sbagliato, perché si dà per scontato che questi siano tutti in possesso di una tv. In secondo luogo, l'introduzione del canone Rai in bolletta comporterebbe una gran confusione per il consumatore: si finirebbe per non sapere più quanto effettivamente si paga per l'energia elettrica e per il cittadino sarebbe difficile orientarsi. Nella bolletta della luce, inoltre, sono già presenti diversi oneri fiscali ed è impensabile che lo Stato inizi a utilizzarla per fare cassa.

È il momento di dire basta

Al momento il canone Rai è una tassa dello Stato e come tale va pagata. Per sapere tutto sul canone puoi consultare lo speciale che abbiamo dedicato proprio a questa tassa. Ma fare il proprio dovere di cittadinonon significa rinunciare a far sentire la propria voce. Per superare sprechi e inefficienze che, da tempo, contraddistinguono la gestione antieconomica della Rai abbiamo organizzato una petizione per chiedere l'abolizione del canone.

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Firma anche tu per chiedere l’abolizione del canone RAI

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Al Presidente del Consiglio abbiamo chiesto di mostrare più coraggio nella riforma della Rai. Le misure ipotizzate al momento, per quanto apprezzabili, non sono sufficienti per porre rimedio alla situazione. Proponiamo perciò, nell'interesse dei cittadini, un pacchetto di riforme strutturali serio e sostenibile, attraverso alcuni interventi:

  1. Abolizione del canone
    Che significherebbe restituire oltre 100 euro ogni anno alle famiglie italiane ed eliminare la pressione della politica che opprime il servizio pubblico radiotelevisivo.
  2. Mantenimento di un solo canale pubblico
    Come esito delle riforme, dovrà rimanere un solo canale di servizio pubblico che, indipendente e senza pubblicità, sarà chiamato a dare informazioni di qualità.
  3. Privatizzazione degli altri canali Rai
    Questo consentirà allo Stato anche di fare cassa.
  4. Possibilità di fissare obblighi di servizio pubblico a carico delle altre reti private
    Lo Stato mette infatti a disposizione degli operatori privati le frequenze, permettendo loro di guadagnare attraverso la pubblicità e la pay tv e, a fronte di questo, a tali operatori potrebbe essere chiesto il rispetto di alcuni obblighi di servizio pubblico.
  5. Abolizione della Commissione parlamentare di vigilanza
    La Commissione di vigilanza Rai non avrebbe più alcun significato e andrebbe pertanto abolita. Questo contribuirebbe a eliminare la pressione della politica sull'informazione televisiva.
  6. Potenziamento dell'Antitrust e riforma dell'Agcom
    Per evitare che la privatizzazione non abbia effetti negativi sulla pluralità dell'informazione occorre potenziare l'operatività dell'Antitrust in questo settore, a garanzia di una corretta ed efficiente concorrenza che produca benefici per i consumatori.

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