Scoperto nuovo 'nonno' dell'uomo, ominide parente di Lucy

Viveva nell'attuale regione degli Afar in Etiopia.

(Ansa) La più celebre antenata dell'uomo, Lucy, era tutt'altro che sola: dopo la recente scoperta dell'australopiteco chiamato Little foot, il 'ritratto di famiglia' dei nostri progenitori si arricchisce con una nuova specie chiamata Australopithecus deyiremeda. Lo ha scoperto Yohannes Haile-Selassie, del Museo di Storia naturale di Cleveland, che lo ha descritto su Nature. L'ominide viveva, come Lucy, nell'attuale regione degli Afar, in Etiopia, all'incirca 3,5 milioni di 

anni fa, ossia nello stesso periodo nel quale è vissuta Lucy. ''E' una nuova conferma conferma che la specie di Lucy, Australopithecus afarensis, non è l'unica potenziale antenata dell'uomo, tra le molte che popolavano la regione di Afar nel Pliocene'', ha spiegato Haile-Selassie.

''Prove fossili dal sito di Woranso-Mille mostrano chiaramente - ha aggiunto - che ci sono stati almeno due, se non tre, possibili progenitori umani che vivevano nello stesso momento e tutti vicini tra loro''. Scoperta nel 1974, Lucy è stata considerata a lungo l'ominide da cui si sarebbe evoluta la specie Homo, ma i recenti ritrovamenti di nuove specie di Austrolopiteci mettono ormai in discussione questa teoria. La famiglia dei possibili 'nonni' dell'uomo continua infatti ad allargarsi. La nuova specie, di cui sono stati individuati i fossili di denti e mandibola, è stata chiamata Australopithecus deyiremeda, dal linguaggio utilizzato in questa regione e sta a significare 'il parente più vicino'. Il nuovo ominide 'abitava'infatti a soli 35 chilometri da sito in cui viveva Lucy. "Credo che sia giunto il momento - ha rilevato il ricercatore - di guardare con mente aperta alle prime fasi della nostra evoluzione, esaminando attentamente i fossili attualmente disponibili e senza respingere i fossili che non si inquadrano con le vecchie ipotesi.


 

Il 30 novembre 1974, ad Afar (Etiopia), Yves CoppensDonald JohansonMaurice Taïeb eTom Gray rinvennero i resti di un esemplare femmina adulta di A. afarensis dell'età apparente di 25 anni, vissuta circa 3,2 milioni di anni fa. La chiamarono Lucy, in onore della canzone Lucy in the Sky with Diamonds deiBeatles, mentre in amarico è nota comeDinqinesh, che significa "Tu sei meravigliosa". Il suo nome in codice è A.L. 288.

I resti comprendevano il 40% dello scheletro. Particolarmente importanti l'osso pelvico, il femore e la tibia, perché la loro forma lascia pensare che questa specie fosse già bipede.[4]

Era alta 1,07 metri, piuttosto piccola per la sua specie, e pesava probabilmente tra i 29 e i 45 kg. Aveva denti simili a quelli umani, ma il cranio era ancora scimmiesco, con una capacità cranica tra i 375 e i 500 cm3. Morì sulle rive di una palude, probabilmente di sfinimento, e fortunatamente nessun predatore ne sbranò i resti, disperdendone le membra, così che il corpo, sommerso dal fango, nel corso dei millenni si fossilizzò fino a diventare roccia. Dopo milioni di anni il suo scheletro è ritornato alla luce intatto e ci offre una preziosa testimonianza sulla costituzione fisica degli ominidi di quel periodo.

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