6 maggio 1976, ore 21
Magnitudo:6.4
Intensità epicentrale:IX-X grado Vittime:965

Il terremoto venne avvertito in quasi tutta l'Italia centro-settentrionale. La zona più colpita fu la media valle del Fiume Tagliamento, 119 comuni tra  Udine e Pordenone. Circa 15.000 lavoratori persero il posto di lavoro per la distruzione o il danneggiamento delle fabbriche.

FriuliNelle ore che seguirono la violenta scossa, la forte presenza militare in Friuli consentì, fortunatamente, che le operazioni di soccorso fossero sufficientemente rapide ed efficaci, facilitando lo sgombero delle macerie, l'allestimento di ricoveri provvisori e cucine da campo, la riattivazione dei servizi, riducendo così i disagi ai terremotati. Il sisma del 1976 in Friuli ebbe un forte impatto sull’opinione pubblica; peraltro fu anche il primo terremoto in cui “la diretta” televisiva portò le immagini del dolore e della distruzione in tutte le case italiane.

La scossa del 6 maggio fu seguita da numerosissime repliche, alcune delle quali molto forti; in particolare la scossa del 15 settembre, alle ore 10:20, magnitudo 5.9, che raggiunse l’intensità del VIII-IX grado provocando 12 vittime, ulteriori distruzioni ed aggravando il danno già causato dal terremoto del 6 maggio agli edifici non ancora riparati. In quell'anno il 2 giugno non fu festeggiata la ricorrenza della Repubblica Italiana.

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